Questo 2015 mi ha regalato il nostro primo abbraccio, il tuo primo vagito, la tua prima poppata ed il tuo primo sorriso. A te che sei la mia fotocopia e mia ragione di vita auguro un 2016 altrettanto ricco di meravigliose prime volte. Sappi che mi troverai sempre al tuo fianco, pronta ad incoraggiarti ad un passo di distanza per lasciarti libero di esplorare il mondo a modo tuo, ma pronta ad afferrarti se inciamperai in qualche difficoltà. Buon primo capodanno cucciolo di mamma, che questo 2016 abbia inizio, dunque, con te stretto sul mio cuore. (La foto risale al lontano 1984, chissà se continuerai al assomigliarmi così tanto ❤️)
Mese: dicembre 2015
La mattina di Natale
Stamattina ci siamo svegliati assonnati. Con gli occhi ancora incollati ci siamo scambiati uno sguardo d’intesa e piano piano ci siamo messi sul bordo del letto, abbracciati.
In bilico tra il letto e la sua cullina.
E siamo rimasti così. Siamo rimasti accoccolati sotto le coperte a guardarlo dormire, con il sorriso sulle sue labbra a cuoricino ed i pugnetti tirati in su.
Non potevamo desiderare regalo più bello.
Questo Natale
Questo Natale profuma di cannella.Di dolci prelibati, di aghi di pino.
Dei baci che ci siamo dati ed anche di quelli che ci siamo negati, ma soprattutto profuma dei baci che ci daremo. Dell’esserci in qualche modo persi e poi ritrovati.
Questo Natale profuma anche di fatica, di speranza, di attesa.
Dei discorsi fatti sottovoce, delle mezze frasi non dette, dei tanti abbracci salati di lacrime. Dei sospiri fatti sul tuo petto, mamma. Della consolazione che ho trovato tra le tue braccia, papà.
Questo Natale ha mille luci e mille colori. Ha mille sapori. Ha il sapore delle tante preghiere scagliate contro il cielo, della paura che si cela dietro ad una speranza, della felicità che ti esplode prima in bocca e poi nel cuore.
Ma più di tutto, ed è questo che importa, questo Natale profuma di buono perché profuma di te.
Di noi
Mi sento emotivamente sconfitta. Faccio fatica a mantenere il sorriso, a comunicare allegria al nanetto di fianco ai tuoi musi lunghi, alle tue risposte a monosillabi, ai tuoi scatti di nervosismo ed indifferenza. Mi ferisce il tuo atteggiamento di disturbo nei miei confronti e più ancora, ovviamente, nei suoi. Un atteggiamento sicuramente non voluto, perlomeno nei suoi confronti, ma che mi chiedo se sia percepito da lui così come lo percepisco io. Capisco la tua preoccupazione per la sua salute, per la sua crescita, sono le mie stesse preoccupazioni. Capisco meno, anzi, non capisco proprio, il tuo umore da funerale. Abbiamo ciò che da tanto desideravamo, cosa ti manca adesso? È difficile mantenere l’entusiasmo se fai così. Ti scrivo perché sai bene che dovessi dirti tutte queste cose a parole scoppierei a piangere ed ancora una volta non voglio darti la soddisfazione di essere debole di fronte a te che ultimamente t’imponi come avevi promesso, a me, ma soprattutto a te stesso, di non voler fare. E quindi ti scrivo, perché ultimamente mi sto chiedendo troppe volte se hai deciso di non amarmi più o forse di non farti più amare.